Aura ed energie: intervista ad Arianna Mendo

Ci sono luoghi che emanano benefici influssi che provengono dal sottosuolo. Arianna Mendo, bionaturopata, è esperta di queste energie che si possono scoprire in Gallura e in tutta la Sardegna.

 

Lei sostiene che certe energie "si condensano" e vanno a formare l'aura. Ci spiega meglio? Che cos'è?

Secondo le più recenti scoperte della fisica, tutta la materia è energia. Esistono forze più dense che sono in equilibrio dinamico fra loro e sono caratterizzate da diverse frequenze (le ricordo che anche la luce ha una propria frequenza) ed esiste una forza più sottile, una specie di energia vitale che anima tutte le creature viventi. L'aura è una specie di alone che le persone hanno intorno, che normalmente non si vede, o meglio, non siamo abituati a vedere. Può essere più o meno ampia, più o meno luminosa a seconda dello stato di benessere psico-fisico della persona. Le persone che stanno bene nel corpo e nello spirito, per esempio, hanno un'aura molto espansa (anche di diversi metri) e molto luminosa, un'aura la cui intensità si avverte anche da lontano. In questo caso si sta molto bene insieme con la persona in questione. Invece, coloro che hanno problemi di salute o disturbi psicologici possiedono un'aura debole, opaca. L'aura cambia spesso colore o intensità: dipende molto dai nostri stati d'animo e dai pensieri che ci passano per la mente.

 

Ma com'è fatta l'aura?

L'essere umano è circondato da diversi strati detti "corpi di energia" prima di arrivare al corpo fisico. Sono proprio questi strati che costituiscono l'aura.

 

E quali sono?

Partendo dal più vicino al nostro corpo fisico troviamo: il corpo eterico, che è a un livello di frequenza appena al di sopra di quello del corpo fisico; il corpo astrale, che è quello influenzato dalle emozioni; il corpo mentale, che spazia dal livello più basso, il pensiero istintivo, a quello più elevato, il  pensiero intuitivo.

 

E' vero che in certi luoghi si vede meglio la nostra aura?

Esistono alcuni luoghi in natura in cui è possibile visualizzare l'aura in maniera particolarmente precisa. Uno di questi si trova qui in Sardegna, a Palau.In una grotta che, secondo gli archeologi, era abitata già nella preistoria, è possibile vedere con estrema facilità l'energia che è intorno al nostro corpo, sotto forma di veri e propri fasci di luce che fuoriescono dalle dita delle mani.

 

Ma come facevano gli antichi a capire quali erano i luoghi di energia?

Prima di tutto lo sentivano perché il loro contatto con la natura era molto stretto. Possedevano anche conoscenze astronomiche, astrologiche, di medicina. Infatti, spesso, la scelta della realizzazione di luoghi di energia (i nuraghi stessi) teneva conto dei punti in cui sorgeva o tramontava il sole, o della luna durante i solstizi o gli equinozi,  o di certe stelle. Effettivamente, nel solstizio d'estate nei nuraghi ben conservati, l'aura delle persone si vede bene.

 

Questo alone che sembra essere intorno al corpo di ogni persona si può vedere anche in altre circostanze, anche senza essere in questi luoghi di energia?

Uno degli esercizi più semplici è quello di far sostare una persona contro una parete bianca in una stanza con luci soffuse. Chi vuole vederne l'aura si metterà ad una certa distanza e, tenendo gli occhi semi-socchiusi, focalizzerà l'attenzione intorno al suo capo e alle sue spalle. Dopo un po' si potrà scorgere una specie di luminescenza. Si può fare una prova anche con le proprie mani, ponendole contro la parete bianca: muovendole, traguardando con gli occhi semi-socchiusi, si vedrà questa luminescenza. Guardare con gli occhi semi-socchiusi è importante perché ci permette di entrare in un campo visivo al quale normalmente non siamo abituati. Se ci esercitiamo a vedere l'aura, diventerà sempre più facile e si comincerà a vederne l'ampiezza, i colori, la luminosità, ed eventuali opacità. Esistono poi delle apparecchiature che evidenziano ancora di più questo "effetto corona: la più nota è la camera Kirlian dal nome dello studioso russo che ha reso possibile fotografarlo.

 

Tornando ai luoghi di energia, perché fa bene frequentarli?  

Lo psicoterapeuta Carl Gustav Jung affermava che oggi le nevrosi sono spesso frutto della incapacità di vivere attivamente i simboli, di sperimentare in sé, cioè, quel qualcosa di magico con cui gli antichi erano in contatto. Sostando in luoghi ad alta energia, con rispetto e amore, è possibile accedere a piani vibratori più sottili e perdere la nozione del tempo e dello spazio, proprio come facevano gli antichi. Così meditazioni sui luoghi, visualizzazioni creative, riti alla luna piena p nei nuraghi al solstizio, per citare qualche esempio, sono esperienze che producono effetti profondi e benefici.

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